Negli ultimi anni si è verificato un vero e proprio boom degli istituti alberghieri che non tende a sgonfiarsi, anzi.
In Italia entrare in un istituto alberghiero è diventato sempre più difficile. Istituti a numero chiuso e medie molto alte per entrare sono gli effetti collaterali di un grande successo. Solo nel 2016 ci sono state circa 50mila iscrizioni, il 10% circa del totale nazionale. L’Alberghiero è secondo solo al liceo scientifico.
Come se ciò non bastasse il dato è crescente. Complice la crisi, sono andati in crisi mestieri e quindi anche certi indirizzi di studio consolidati da decenni. Il sogno oggi è il cappello da chef. (o il grembiule di masterchef) o la gestione di un agriturismo.
Ci sono numeri confortanti anche sul versante lavorativo. Nelle cucine italiane infatti si assumono ogni anno almeno 25mila persone. Un settore molto dinamico che nei mesi in cui il turismo è più forte (e in alcune città italiane sono 11 su 12) raddoppia il suo bacino di operatori. Oltretutto il cuoco italiano trova lavoro con facilità anche all’estero, sulle navi da crociera, nei resort tropicali.
Unica pecca è che spesso iscriversi ad un istituto alberghiero costa sicuramente di più rispetto alla media degli istituti Italiani. Ciò è necessario però ad avere strutture adeguate ed attrezzature all'avanguardia. Dunque costi più che giustificati tenendo conto che la preparazione che si ottiene in Italia è eccellente.
Merito di questo boom è sicuramente il grandissimo interesse che hanno suscitato programmi tv di risonanza internazionale, come ad esempio Masterchef, che oltre ad aver trovato un riscontro più che positivo in un paese in cui la tradizione culinaria è già ricca e ambita, ha dato alla figura dello chef un'importanza mai vista prima.